Bonifica amianto

Info utili per l'amianto 

Amianto in Italia

In Italia, come molti sanno, esiste ancora una quantità immensa di amianto da bonificare e/o smaltire. Tutto questo amianto si trova essenzialmente sottoforma di eternit, che è un composto di cemento e fibre di amianto. Nell'eternit il cemento "compatta" le fibre di amianto, circondandole in una sorta di matrice, e impedendone la dispersione nell'aria.

Che cos'è?

L’incapsulamento amianto è una tecnica di bonifica del cemento amianto, che prevede la stesura di prodotti specifici, sulla copertura (tetto). Trova la sua massima applicazione nella bonifica delle coperture in cemento amianto.   Infatti l’amianto o eternit, è stato nel passato utilizzato nei prodotti a base cementizia e quindi sulle lastre delle coperture dei fabbricati o delle case.  E' una tecnica certamente più economica, rispetto allo smaltimento amianto, in quanto quest’ultimo tipo di intervento oltre alle spese per la rimozione delle lastre in amianto, porta con se i costi per il rifacimento della copertura.

Indicazioni

La tecnica del confinamento è piuttosto pratica, oltre che conveniente, dal momento che non si producono rifiuti speciali, i quali necessitano per legge di adeguate metodologie di smaltimento; allo stesso modo non devono essere effettuati trasporti, asportazioni di elementi edili, tantomeno si deve provvedere alla sostituzione delle componenti in questione con degli altri materiali.

Informazioni

Realizzazione piani di lavoro, scoibentazioni di manti di copertura in lastre di fibra cemento contenenti amianto. Trattamenti incapsulanti con prodotti specifici. Smaltimento e trasporto a discariche autorizzate. Rilascio di certificati di avvenuto smaltimento e di effettuazione interventi nel rispetto delle norme vigenti.

Indicazioni

L’amianto rientra nella categoria trasporto rifiuti speciali. Secondo la classificazione dei rifiuti speciali  l’amianto è riconducibile alla classe 9 e precisamente alle rubriche ONU 2212 (per l’amianto blu e l’amianto bruno) e ONU 2590 per l’amianto bianco. In tutti i casi l’ADR prevede che l’amianto possa essere trasportato in quantità limitata in appositi imballaggi con misure di riferimento.

Indicazioni

La procedura di rimozione e smaltimento dell’amianto deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, come Oliva Coperture:


  • controllare con un sopralluogo la presenza dell'amianto
  • preparare e inviare la documentazione per le autorizzazioni necessarie all’Asl, almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori;
  • incapsulare il materiale coprendolo con prodotti penetranti o ricoprenti;
  • bonificare le superfici circostanti, sulle quali il prodotto in amianto poggiava;
  • rimuovere il prodotto;
  • smaltire definitivamente il prodotto in discarica.

Che cos'è il Radon

Il Radon è un elemento chimico naturale, facente parte della famiglia dei gas nobili, deriva dal decadimento nucleare del Radio, derivato a sua volta da quello dell’Uranio. La caratteristica principale è la sua radioattività ed essendo un gas è in grado di spostarsi agevolmente fra gli interstizi del terreno, risalire in superficie ed entrare all’interno delle abitazioni, dove può raggiungere concentrazioni alte concentrazioni e diventare molto pericoloso per gli abitanti.

Il Parere dell'esperto

La ventilazione permette il miglioramento del funzionamento dinamico delle soluzioni di copertura ed in particolare è consigliata quando si ha la necessità o l’obiettivo di:

− asportare parte dell’energia termica dovuta all’irradiazione solare e incidente sulla copertura. Tale effetto risulta essere particolarmente benefico durante la stagione estiva;

− trasferire verso l’esterno il vapore acqueo contenuto all’interno degli ambienti sottostanti la copertura.

Domande comuni

Qui di seguito puoi trovare le domande e le risposte più comuni.

 Per maggiori info, potete contattarci allo 081 515 25 66 oppure inviarci una mail a info@olivacomperture.com

  • Problema amianto che cos'è?

    L'amianto è un gruppo di minerali presenti in natura, costituito dai seguenti silicati fibrosi:


    Amianto serpentino (crisotilo o amianto bianco);


    Amianti anfiboli (actinolite, amosite, crocidolite, antofillite e tremolite)


    Il crisotilo è molto usato nella produzione di lastre di coperture, canne fumarie e tubazioni (eternit).

  • Dove si trova?

    L'amianto può essere in matrice compatta o friabile ed è comune trovarlo in questi materiali:



    AMIANTO COMPATTO


    • Coperture con lastre ondulate in amianto cemento (eternit);
    •  Pareti prefabbricate (pa nnelli sandwich composti da lastre piane in a.c.);
    •  Pavimenti in vinil asbesto o linoleum (presenti maggiormente nelle strutture pubbliche, scuole, ospedali, uffici Comunali ecc.) 
    •  Pannelli singoli per rivestimento pareti esterne;
    •  Serbatoi e tubazioni per l'acqua
    •  Canne fumarie, pluviali e grondaie; 


    AMIANTO FRIABILE


    • Quando si sbriciola con la semplice pressione delle dita
    • Rivestimenti isolanti di tubi e caldaie (presenti nei rivestimenti di caldaie termiche, tubazioni ad alte temperature, ecc.)
    • Isolante termico nelle carrozze ferroviarie;
    • Pannelli di controsoffittatura composti da lana vetro e amianto (presenti maggiormente nelle strutture pubbliche, scuole, ospedali, uffici Comunali ecc.) 
    • Materiali di rivestimento;
    • Materiali compatti molto deteriorati.
  • Rischi per la popolazione?

    L'amianto presenta numerosi rischi per la popolazione, dovuti principalmente alla dispersione nell'ambiente delle sue fibre. Infatti i materiali contenenti amianto (tipo eternit) dopo un certo periodo di anni, a contatto con gli agenti esterni (piogge acide, azione del gelo e del calore, concentrazioni vegetali, vento ed altro) tendono a deteriorarsi e a rilasciare nell'ambiente le fibre non più inglobate nella matrice cementizia.


    Il rischio maggiore di contaminazione ambientale e di inalazione delle fibre, si verifica quando si esegue la demolizione di manufatti in cemento amianto o la rimozione dei materiali isolanti contenenti amianto senza i dovuti accorgimenti.


  • Quali malattie provoca?

    Una prolungata esposizione alle fibre di amianto può provocare le seguenti malattie:


    Asbestosi - grave malattia respiratoria caratterizzata da fibrosi polmonare a progressivo aggravamento che conduce ad insufficienza respiratoria con complicazione cardiocircolatorie


    Carcinoma polmonare – è il tumore maligno più frequente e si verifica anche per esposizione a basse dosi 


    Mesotelioma della pleura – tumore altamente maligno della membrana di rivestimento dei polmoni (pleura) che fortemente associato alla esposizione a fibre di amianto anche per bassi dosi 


    Tutte le malattie legate all'amianto si manifestano dopo 15 - 20 anni.



    L'art. 4 del D.Lgs. 626/94 


    Prevede che il Datore di lavoro è tenuto ad eseguire per la sicurezza e la protezione della salute dei lavoratori, una valutazione dei rischi, un programma di prevenzione e informazione sul rischio derivante dalla inalazione da fibre di amianto.



    Circolare 10/07/86 n° 45


    Piano di intervento e misure tecniche per l'individuazione e l'eliminazione del rischio connesso all'impiego di materiali contenenti amianto in edifici scolastici e ospedalieri pubblici e privati



    DM 25/10/95 (allegato 2)


    Gli Enti che hanno in dotazione unità prefabbricate con presenza di materiali contenenti amianto, devono eseguire un censimento sul quale riportare in maniera dettagliata l'ubicazione dei m.c.a., lo stato di conservazione, le quantità e le loro caratteristiche, ed eseguire un programma di controllo e manutenzione.


    Inoltre devono predisporre un libretto d'uso da consegnare agli utenti dei prefabbricati, all’interno del quale devono indicare l'ubicazione dei m.c.a., i rischi derivanti dai lavori di manutenzione o eventuali manipolazioni.

  • Tecniche d'intervento

    La bonifica dell’amianto, in base al D.M. 6/9/94, può eseguirsi con uno dei tre interventi quali:


    1. Rimozione: elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni n ecessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell’edificio;


    2. Incapsulamento: Trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l’aderenza al supporto, a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta; l’incapsulamento ha una durata limitata per cui nel tempo bisogna ripetere l’intervento. I prodotti incapsulanti devono essere conformi al DM 20/8/99 art. 2, come modificato dal D.M. 25/7/2001. Permanendo l’amianto nell’edificio occorre mantenere un programma di manutenzione e controllo.


    3. Confinamento: Installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dall’edificio. Se non viene associato un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all’interno del confinamento. Rispetto all’incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti. Occorre sempre un programma di manutenzione e controllo, in quanto l’amianto rimane nell’edificio; inoltre la barriera installata deve essere mantenuta in buoni condizioni.

  • Programma di manutenzione

    Il proprietario oppure il responsabile della gestione di immobili civili, industriali e commerciali aperti al pubblico o comunque di utilizzazione collettiva (sono inclusi gli amministratori di immobili di tipo condominiale, di immobili pubblici, i proprietari di negozi, supermercati, cinema, palestre, cinematografi e datori di lavori), accertata la presenza di materiali contenenti amianto, (compatti e friabili), devono attuare necessariamente un programma periodico di manutenzione e controllo per verificare lo stato di conservazione dei manufatti al fine di ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti.


    Tale programma comporta il mantenimento in buone condizioni dei materiali contenenti amianto, prevedendo il rilascio e la dispersione secondaria di fibre, intervenendo correttamente nel caso di rilascio di fibre, verificando periodicamente le condizioni dei materiali contenenti amianto.


    Le incombenze del proprietario dell’immobile e/o del responsabile dell’attività che vi si svolge, stabilite dal DM 6/9/94, sono le seguenti: 

     Designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali contenenti amianto;

     Verificare lo stato di conservazione dei materiali in particolare quelli friabili, al fine di valutarne l'integrità e le condizioni degli eventuali rivestimenti sigillanti o dei mezzi di confinamento di cui sono dotati.

     Valutare la friabilità dei materiali.

     Mappare le zone in cui sono presenti i m.c.a. 

     Registrazione di tutte le informazioni raccolte in apposite schede da conservare come documentazione per i materiali compatti.

     Registrazione di tutte le informazioni raccolte in apposite schede, da inviare al Dipartimento di Prevenzione dell' ASL di competenza per i friabili ( Art. 12 comma 5 L.257/92)

     Fornire una corretta informazione ali occupanti dell'edificio sulla presenza di amianto 

    nello stabile, sui rischi potenziali e sui comportamenti da adottare;


    Le conseguenze di una scarsa attenzione a questo problema possono essere molto gravi in molti casi:

     Caso dell'Amministratore condominiale che si vede arrivare una denuncia dal condominio in lite che rileva che nessuno ha controllato lo stato dell'eternit presente nel sottotetto, utilizzato come stenditoio comune mettendo a rischio di esposizione le persone che lo frequentano.

     Denuncia da parte di persone che risiedono in fabbricati che affacciano o confinano con strutture in cemento amianto per un eventuale esposizione alle fibre di amianto che potrebbero essere rilasciate da manufatti in cattivo stato di conservazione (fibre aerodisperse);

     Denuncia da parte dell’ARPA per eventuale dispersione di fibre di amianto nell’ambiente.

     Il datore di lavoro che fa lavorare i propri dipendenti all’interno di un capannone con manto di copertura costituito da lastre di cemento amianto (eternit) con intradosso a vista, rischia che un eventuale malattia professionale determinata da altre ragioni di esposizione del lavoratore possa essergli imputata a carico.

     Il datore di lavoro di una ditta di manutenzioni di immobili o di pulizie che ha sottovalutato la presenza di amianto nei locali dove deve eseguire i lavori

     Caso più grave, quello dell' Amministratore di immobili pubblici, (scuole, ospedali, ecc) obbligato dalla Circolare 10/07/86 n° 45 ad eliminare la presenza di m.c.a. e dal DM 25/10/96 (allegato 2) ad eseguire un programma di controllo e manutenzione e predisporre un libretto d'uso da consegnare agli utenti dei prefabbricati sulla natura dei materiali e su come comportarsi, e che in caso di inadempienza, rischia oltre ad una denuncia penale dagli organi competenti alla Procura della Repubblica, anche una o più denuncie da parte dei frequentatori degli immobili.

  • Cosa bisogna sapere?

    Chi decide di bonificare la propria struttura (rimozione, incapsulamento, confinamento o sopracopertura), deve rivolgersi ad una ditta specializzata iscritta all’Albo Gestori Rifiuti alla categoria 10 A (per amianto compatto) o 10B (per amianto friabile)


    Il D.Lgs. 257/2006 prevede che, prima dell’inizio dei lavori di bonifica dei materiali contenenti amianto il datore di lavoro deve presentare una notifica oppure predisporre un piano di lavoro all’organo di vigilanza ASL competente per territorio.


    Tale piano deve prevedere le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro e la protezione dell’ambiente esterno.


    I lavori di bonifica da amianto rientrano nell'elenco dei lavori comportanti rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori, per il cui il Committente dei lavori è tenuto a presentare la notifica preliminare prima dell'inizio dei lavori (art 11 comma 1 D.Lgs 494/96).




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